Il punto principale su cui si basa il turismo culturale è il circuito museale spezzino. I musei facenti parte del percorso sono otto e la quasi totalità di questi sono dislocati nel centro storico del comune della Spezia e sono: il CAMEC (centro d’arte moderna e contemporanea), il museo del Castello, il museo Diocesano, il museo Etnografico, il museo Lia, il museo del Sigillo, il museo Tecnico Navale ed il museo dei Trasporti, quest’ultimo è l’unico a non essere ubicato nel centro storico ma nel limitrofo quartiere di Fossitermi. Il circuito preserva un vasto patrimonio di interesse artistico, storico, archeologico, etnografico e naturalistico e si è arricchito negli ultimi anni grazie ad importanti donazioni ricevute da privati.
MUSEO ETNOGRAFICO “GIOVANNI PODENZANA”
via del Prione 156 – 19122 La Spezia (SP)
Telefono: 0187/258570
Fax: 0187/257426

Il Museo Etnografico, intitolato all’etnografo, naturalista, musicista Giovanni Podenzana (1864-1943), è ospitato nella nuova sede dell’ex oratorio quattrocentesco di San Bernardino da Siena, nel centro storico della Spezia. Gli oltre 3500 oggetti di etno-antropologia raccolti tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 riguardano le tradizioni e gli usi delle comunità lunigianesi (dal XVIII al XX secolo) e le culture native di Oceania, Nuova Guinea, Americhe, Cina, Giappone e Africa (XIX secolo). Formatasi alla fine dell’800 in pieno positivismo all’interno dei “Musei Civici” della Spezia, la grande raccolta etnoantropologica accoglieva anche una sezione naturalistica locale ed extraeuropea, una sezione storica-risorgimentale e una sezione di antropologia fisica. Considerata una delle più importanti d’Italia per tipologia e varietà di materiali, propone oggi al pubblico un rinnovato percorso espositivo, con una visione sintetica ma documentata della società rurale della Lunigiana storica, delle sue tradizioni orali, delle ritualità magico-protettive e del suo abbigliamento, approfondito attraverso una importante sezione dedicata ai costumi e alla tessitura al telaio.
L’Oratorio fu eretto nel 1445 nei pressi della “Porta di Genova”, che dal nucleo più antico della Spezia conduceva all’alta Val di Vara e a Genova, e comprendeva elementi oggi non più visibili, fra i quali una torre di 25 metri che venne abbattuta nel 1767. Dal 1812, non più utilizzato per il culto, subì numerose, successive modifiche dettate dalle diverse destinazioni d’uso: sede del Consiglio Comunale e sede della Pubblica Amministrazione della Spezia. Un importante intervento di restauro è stato promosso per l’Anno del Giubileo, nel 2000, allo scopo di raccogliervi le raccolte d’arte sacra del Museo Diocesano della Spezia. Dal 2005 ospita ed espone al pubblico anche parte delle raccolte dello storico Museo Etnografico cittadino.
MUSEO TECNICO NAVALE DELLA M.M.
viale Amendola 1 – 19125 La Spezia (SP)
Telefono: 0187/784693; 0187/784836
Fax: 0187/784850

La nuova sede del Museo, inaugurata il 12 maggio 1958, è posta accanto alla porta principale della base navale militare della Spezia ed espone, su una superficie di oltre 3000 mq., compreso un giardino interno, migliaia di reperti unici che riescono a far “vivere” al visitatore la successione degli avvenimenti della storia navale, dalle origini della navigazione ai nostri giorni. Tra le sue principali raccolte il visitatore può ammirare: – una preziosa raccolta di polene; – modelli di navi e velieri di ogni epoca; – mezzi navali leggendari (“maiale”, barchino esplosivo tipo M.T.M.); – una vasta collezione di armi con pregiati esemplari; – cannoni navali mai finora esposti al pubblico; – la stazione ricetrasmittente usata nel 1897 alla Spezia da Guglielmo Marconi nei suoi primi esperimenti. Costituisce inoltre parte integrante del Museo stesso una interessante biblioteca con pregiati volumi storici e documenti originali tra cui il foglio matricolare di Giuseppe Garibaldi.
MUSEO CIVICO “AMEDEO LIA”
via del Prione, 234 – 19121 La Spezia (SP)
Telefono: 0187/731100
Fax: 0187/731408

Il Museo Civico “Amedeo Lia” è stato istituito nel 1995 e aperto al pubblico l’anno seguente grazie all’importante donazione di Amedeo Lia e della sua famiglia al Comune della Spezia. La collezione, che ha sede nell’ex complesso conventuale di San Francesco di Paola, comprende circa 1200 opere, dall’epoca classica fino al XVIII secolo, che attestano la passione e la lungimiranza del collezionista. Gli ambienti espositivi si articolano in tredici sale disposte su due livelli, con un percorso che prende avvio dagli spazi dell’ex chiesa e dalla sezione delle opere d’arte antica e medievale. Nella splendida quadreria che occupa quasi per intero il primo livello e nelle raccolte del secondo livello spiccano dipinti dal XIII al XVIII secolo, con tavole di Pietro Lorenzetti, Lippo di Benivieni, Paolo di Giovanni Fei, Antonio Vivarini, tele di Tiziano, Tintoretto, Veronese, Bellotto, Canaletto. Formano singoli nuclei omogenei la sezione dei ritratti – tra cui l’Autoritratto del Pontormo, ritratti di Tiziano, Gentile Bellini e Sebastiano del Piombo – quella dei caravaggeschi, dell’arte veneziana, delle nature morte fiamminghe e italiane. Da citare ancora le preziose miniature italiane e straniere dal XIII al XVI secolo. Tra gli arredi figurano pregiati vetri e vetrate dipinte, maioliche, bronzetti, manufatti in legno e cristallo di rocca, avori e oreficerie d’arte sacra medievale, smalti, espressione del gusto e della cultura dell’epoca in Italia e in Europa. Il museo contempla appositi percorsi dedicati ai disabili e svolge una intensa attività didattica rivolta alle scuole.
CAMEC – CENTRO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Piazza Cesare Battisti, 1 – 19121 La Spezia (SP)
Telefono: 0187/734593
Fax: 0187/256773

Il CAMeC nasce con l’intento di conservare, esporre, incrementare e valorizzare le collezioni civiche di arte contemporanea, nonchè di realizzare mostre di respiro critico e rassegne dedicate ad autori e movimenti del XX secolo, insieme a eventi, performances, concerti. Tra le raccolte permanenti di arte contemporanea ha particolare significato la selezione di opere relative al Premio del Golfo, ideato nel lontano 1933 come rassegna-concorso da Marinetti e Fillia, ripristinato una prima volta dal 1949 al 1965 e poi, di nuovo, nel 2000 con cadenza biennale. La formula del premio-acquisto ha fatto confluire nelle raccolte civiche circa 200 opere, con esiti tra i più significativi della pittura italiana. Costituiscono donazioni di privati le altre due raccolte: la collezione di Ilda e Giorgio Cozzani, cultore aggiornato e lungimirante, abituale frequentatore delle più importanti manifestazioni in Italia e all’estero, e la collezione di Ferruccio e Anna Maria Battolini che nasce da sessant’anni di attività nel mondo della critica, della pubblicistica d’arte e degli artisti.
Compongono la prima oltre milleduecento opere riferibili ai più importanti movimenti delle avanguardie storiche del Novecento: dall’Espressionismo e dalla Bauhaus, per finire con Arte Povera, Pop, Land, Fluxus, Body Art e Transavanguardia. Per la seconda sono molteplici gli apporti, da alcuni dei protagonisti delle edizioni storiche del premio del Golfo, allo spezzino Gruppo dei Sette, ad alcuni tra gli artisti più rappresentativi del panorama italiano del dopoguerra.
L’odierno edificio, una scuola del primo ‘900 poi utilizzata quale Tribunale, è frutto di una complessa trasformazione (progetto di Chiara Bramanti, Comune della Spezia) che, conclusa nel 2004 con l’inaugurazione del museo, muta completamente i prospetti e ridefinisce le proporzioni della scatola muraria: la facciata ospita un’ampia superficie vetrata riflettente e l’originario tetto a terrazza accoglie un ulteriore piano attico, destinato anch’esso all’esposizione di opere e alla realizzazione di eventi. Il corpo del palazzo è stato inoltre ampliato nella parte non in prospetto, in corrispondenza di un originario cortile interno, dove è collocato lo scalone semicircolare, realizzato ex novo e concepito anche come spazio espositivo, grazie alla presenza di estesi ballatoi fra un piano e l’altro. Il vano scale ospita un grande ascensore vetrato che offre una visione dinamica delle esposizioni. Bookshop, dipartimento didattico e auditorium rappresentano l’offerta dei servizi aggiuntivi, mentre il deposito consente l’agevole reperimento e rotazione delle opere.
MUSEO DEL CASTELLO. COLLEZIONI CIVICHE ARCHEOLOGICHE “U. FORMENTINI”
via XXVII Marzo SNC – 19121 La Spezia (SP)
Telefono: 0187/751142
Fax: 0187/751142
Il Castello di San Giorgio della Spezia raccoglie al suo interno le preziose collezioni civiche archeologiche “U. Formentini”. Il percorso espositivo permette di effettuare una lettura diacronica dell’evoluzione socio-culturale del territorio, in cui si evidenziano, in particolare, le splendide statue stele lunigianesi simbolo del megalitismo sacro antropomorfo dell’età del Rame/Bronzo e del ferro, che costituiscono uno dei più rilevanti e tangibili segni documentari della popolazione della Lunigiana stessa. La sezione di epoca romana è costituita da un ricco nucleo di materiali provenienti prevalentemente dalla colonia di Luni e facenti parte della collezione Fabbricotti, fra cui spiccano i manufatti marmorei testimonianza dell’elevato grado tecnico raggiunto nella lavorazione del marmo da parte delle officine locali. Gli elementi architettonici, le statue e i monumenti funerari esposti risaltano con forte nitore dagli scuri muri del castello creando un affascinante contrasto per il visitatore che percorre le sale.
VIA del Canaletto 100 – 19126 La Spezia (SP)
Telefono: 0187/522511; 335/5451474
Fax: 0187/718912

Il Museo nasce nel 1986 con il proposito di conservare e valorizzare materiali e aspetti della storia dei trasporti in Italia, dai mezzi pubblici su gomma e dai filoveicoli al trasporto ferroviario. Nell’ambientazione dell’ex squadra rialzo F.S., innumerevoli esemplari storici offrono una panoramica dell’evoluzione tecnica e formale dei mezzi rotabili, sia sulle linee della rete F.S. sia nell’ambito delle industrie che utilizzano piccoli mezzi ferroviari per la movimentazione delle merci: dall’imponente locomotiva a vapore Gruppo 743 al piccolo locomotore alimentato a batterie di accumulatori. La trazione diesel è ben rappresentata da un locomotore a 2 assi, denominato “sogliola” per il suo curioso aspetto. Tra i mezzi trainati spiccano un antico carro merci di fattura ottocentesca e un bagagliaio con servizio postale. L’esposizione dei cimeli della sezione ferroviaria ripropone un’ambientazione che si richiama al passato: nell’area più ampia è stato ricostruito un tratto di binario completo di massicciata, corredato di 2 carrelli di servizio di cui uno modificato come carro diserbante e azionato dal motore di una lambretta. Fa parte inoltre del patrimonio del Museo un’ampia raccolta di oggetti – che affianca ai complessi apparati di comando delle stazioni semplici manufatti d’uso quotidiano in ambito ferroviario – e un settore dedicato alla modellistica dove si possono apprezzare le ricostruzioni del Vinciguerra. Il museo contempla infine una “sezione vivente” costituita da mezzi d’epoca perfettamente funzionanti, utilizzati a scopo didattico, turistico e promozionale.
MUSEO DEL SIGILLO
Via del Prione, 236 – 19121 La Spezia (SP)
Telefono: 0187/778544
Fax: 0187/257629

Il Museo del Sigillo, aperto al pubblico nell’anno 2000 al primo piano della Palazzina delle Arti – costruzione neomedioevale realizzata negli anni Venti del ‘900 da Franco Oliva -, ospita la raccolta di sigilli che i coniugi Lilian ed Euro Capellini hanno donato al Comune della Spezia, offrendo ai visitatori la più completa collezione sfragistica che sia stata mai riunita. La compongono, infatti, circa millecinquecento matrici e impronte sigillari, databili dal IV millennio a.C. sino ai giorni nostri. I sigilli provengono da Mesopotamia, Egitto, America Precolombiana, Cina, Giappone e da aree di influenza islamica. La sezione più rappresentativa è costituita da materiale europeo e nordamericano. Il percorso si articola secondo un ordine cronologico e geografico a partire dagli esemplari del IV millennio a.C., dell’Egitto e poi dell’età imperiale romana. Il periodo tra il Sette e l’Ottocento è il più importante per la produzione di sigilli. Numerosi sono quelli creati da maestri francesi, tra cui spiccano quelli Art Nouveau di cristallo e vetro realizzati da René Lalique, senza contare i sigilli ecclesiastici dal Trecento all’Ottocento. Nella seconda sala sono esposti sigilli in oro tra cui le realizzazioni dell’orefice degli zar, Fabergé. Infine nella terza sala si trovano quelli prodotti in Oriente dal IV secolo a.C. alla contemporaneità.